Clemente Rebora nella cultura italiana ed europea

Atti del convegno, ottobre 1991

a cura di G. BESCHIN - G. DE SANTI - E. GRANDESSO

Editori Riuniti, Roma 1993

La figura e l'opera di Clemente Rebora (1885-1957) sono da alcuni anni vigorosamente emerse nel dibattito critico sulla poesia e la parola poetica del Novecento, fino a costituire uno dei casi più rilevanti di "riscoperta" di una esperienza creativa sui cui snodi si possono ridisegnare le linee critiche della poesia del nostro secolo. Gli scritti che compongono questo volume, frutto del fondamentale convegno a Rovereto, inquadrano in maniera ampia e articolata il poeta e la sua opera. Unite per confronto o per contrasto, si intrecciano analisi e dissertazioni sulla lingua e sul disegno poematico, sull'esperienza della guerra e sulla ricerca delle filosofie orientali, sul pensare poetico e la dimensione del silenzio e del segreto, fino alla scelta cristiana e sacerdotale compiuta in età matura e il ritorno, negli ultimi anni, alla poesia. Il terreno di analisi si espande qui decisamente alla dimensione del maggiore Novecento europeo, dai poeti e intellettuali degli anni Dieci agli autori russi tradotti da Rebora, attraverso i grandi maestri dell'Ottocento e la lezione di Dante. L'autore dei Frammenti lirici viene dunque inserito tra i maggiori interpreti del nostro tempo: testimone inquieto e controcorrente, in una ricerca tormentata ma fermamente coerente che l'ha portato a "sbocciare non visto", umile e preziosissimo maestro di stile e di autenticità.

Indice

Danilo Vettori, Prefazione
pag. IX

Avvertenza
pag. XI

Clemente Rebora nella cultura italiana ed europea

Carlo Bo, Introduzione
pag. 3

Ortese Macrí, La poesia di Clemente Rebora. («Dall'immagine tesa»: i segni dell'appello)
pag. 7

Giuseppe Nava, La lingua di Rebora
pag. 47

Fernando Bondini, Frammento e disegno poematico in Clemente Rebora
pag. 59

Renata Lollo, Biografia interiore e interiorità della parola in Clemente Rebora (con un autografo inedito)
pag. 69

Gianni Scalia, il pensare poetico di Clemente Rebora
pag. 107

Giovanni Raboni, Rebora e il Novecento
pag. 115

Franco Lanza, Rebora e D'Annunzio
pag. 119

Margherita Marchionne, Rapporti tra Clemente Rebora e Giuseppe Prezzolini
pag. 135

Silvio Ramat, La poesia di Rebora nel giudizio dei suoi primi lettori
pag.143

Mario Cossali, Clemente Rebora e la guerra: un'esperienza umana e poetica
pag. 165

Donatella Marchi, «Canti anonimi»: piano/forte
pag. 173

Sadi Marhaba, La figura della «mamma» nella poesia di Clemente Rebora. Note psicologiche e anti-psicologiche
pag.187

Giorgio Bárberi Squarotti, La città e la guerra
pag. 195

Giuseppe Beschin, Il significato dell'amore in Antonio Rosmini e Clemente Rebora
pag. 219

Donato Valli, Rebora e la poesia religiosa del Novecento
pag. 267

Gualtiero De Santis, L'espressionismo reboriano all'indice della letteratura europea
pag. 283

Enrico Grandesso, Nel foco che li affina: Clemente Rebora e T.S. Eliot
pag. 297

Brian Cainen, Gerard Manley Hopkins e Clemete Rebora. Poesia e religione
pag. 317

Sergio Leone, Note sulla traduzione reboriana del «Cappotto» di Gogol'
pag. 325

Giuseppe Ghini, Rebora e Andreev
pag. 341

Maura del Serra, L'anello di Saturno: l'Oriente dell'anima nel Rebora degli anni Venti
pag. 359

Brenda Wallace, Il modello mistico del «Curriculum vitae»
pag. 369

Alfeo Valle, L'esperienza religiosa e poetica di Rebora nel «periodo roveretano»ù
pag. 395

Umberto Muratore, La vocazione rosminiana di Clemente Rebora
pag. 409

Roberto Cicala, Dante modello per Rebora. Fortuna critica e postille inedite alla «Divina Commedia»
pag. 423

Massimo Corsinovi, Il simbolismo dell'ape nella poesia di Clemente Maria Rebora
pag. 443

Gregorio Scalise, Verso il confine del poeta: Clemente Rebora
pag. 453

Carlo Carena, Conclusione
pag. 465

Indice dei nomi
pag. 471