«A harmless music» (2015)

Il grillo del focolare di Charles Dickens sulle scene del teatro lirico

a cura di Diego Cescotti e Federica Fortunato

2015, Centro Internazionale di Studi «Riccardo Zandonai»

Edizioni Osiride

Personaggi comuni, interni dimessi, tenerezza coniugale e filiale, calunnie e sospetti, inganni e manovre: nel dickensiano The Cricket on the Hearth (1845)non solo scorrono sentimenti più complessi di quanto l'ambientazione e l'apparente ingenuità dei protagonisti lascerebbero prevedere, ma diversi mondi si sovrappongono. Il realismo della scena e un intrigo tante volte raccontato (il disegno matrimoniale, alla fine sventato, tra un vecchio dal tristo carattere e una giovane d'altri innamorata) sono epifenomeni di un universo magico-fantastico, popolato da spiriti custodi della vera ricchezza: la serenità domestica. Personificazione di questa, il Grillo è continuamente in scena: quando canta e anche quando tace, nelle parole deferenti o irate dei protagonisti, nella trasfigurazione onirica («Genius […] in fairy shape») favorita dal colore cullante del caminetto.

E appunto tra realismo e sogno si muovono le diverse interpretazioni teatrali, ultima delle quali (Torino 1908) è quella che apre la strada alla carriera di Riccardo Zandonai, fornendogli l'occasione per dispiegare le peculiarità e la modernità della sua scrittura orchestrale. Lo stesso compositore aveva dichiarato di aver voluto rendere in modo nuovo ed insolito «le scene della vita comune, familiare, così spesso piene di drammaticità e di poesia»; un'intenzione pienamente realizzata attraverso la rigogliosa partitura e l'efficace disegno musicale dei caratteri umani, tutti diversi e tutti interessanti. Indimenticabili, in particolare, le figure femminili: dalla poesia piena di pathos della giovane cieca, Berta, alla intraprendente vivacità di Dot, protagonista di una teoria di inquiete eroine femminili (Conchita, Melenis, Francesca, Giulietta).