Pubblicazioni

Fin dai suoi esordi l'Accademia ebbe in qualche misura l'intenzione di rendere conto in forma periodica degli studi e della produzione che i propri soci illustravano nell'ambito delle tornate accademiche. A questo scopo tali contributi iniziarono dapprima a trovare spazio sulle pagine di riviste veneziane e fiorentine (assumendo talvolta anche la natura autonoma di "estratti"), e a partire dal 1785, anno in cui Clementino Vannetti promosse la pubblicazione della testata "Avvisi di armi e lettere", anche roveretane. Non mancavano, frattanto, pubblicazioni scientifiche a carattere sporadico e d'occasione realizzate dagli Agiati.

Dal 1823 la cronaca accademica venne ospitata regolarmente sul "Tiroler Boethe" e quindi nella appendice del "Messaggere tirolese". A partire dal 1826 e fino al 1875 si ebbero tuttavia anche alcune edizioni in forma indipendente sotto il titolo di "Atti della i.r. Accademia degli Agiati", ma fu solo con il 1883 che prese avvio la pubblicazione annuale – praticamente ininterrotta fino ad oggi – degli Atti Accademici come rivista autonoma edita direttamente dall'Accademia. Nel corso del tempo la denominazione della testata, che è venuta raccogliendosi in nove "Serie" consecutive, venne più volte modificata, fino ad arrivare alla dicitura odierna di "Atti della Accademia roveretana degli Agiati"; dal 1959 il periodico esce in due fascicoli (A e B) dedicati rispettivamente alla Classe di Scienze Umane / Classe di Lettere ed Arti ed alla Classe di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.

Dal 1988 l'Accademia pubblica inoltre la collana non periodica delle "Memorie", a cui vengono generalmente destinati lavori monografici o raccolte di studi attorno ad una specifica tematica, e dal 2012 anche la collana di "Studi Zandonaiani", in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi "Riccardo Zandonai" di Rovereto.

Oltre a questo gli Agiati danno normalmente alle stampe, in proprio o in collaborazione con altri, una grande varietà di volumi di argomento scientifico nonché, naturalmente, gli "atti" dei numerosi convegni che annualmente si tengono presso l'Accademia.

 

 

Atti

Di periodicità annuale ospitano produzioni di singoli soci, ma anche di studiosi non soci, incentivate, favorite e talvolta seguite se non promosse dall'Istituzione.

Appaiono regolari dal 1853 con qualche lacuna e carenza nei due periodi bellici.

Dal 1959 si suddividono in due fascicoli:

- Atti della Accademia roveretana degli Agiati, fasc. A

- Atti della Accademia roveretana degli Agiati, fasc. B

Per i volumi precedenti al 2000, nel 2003 la Provincia Autonoma di Trento ha pubblicato gli indici: 

Atti dell'Accademia roveretana degli Agiati - 1823-2000 - indici, di Alessandro Osele con l'introduzione di Gianmario Baldi, Provincia Autonoma di Trento, 2003.

 

Memorie

Dal 1988 questa collana non periodica presenta risultati di ricerche direttamente promosse dall'Accademia, sia in forma monografica sia come atti di convegni e di giornate di studio e di tavole rotonde.

 

Pubblicazioni diverse

Si presentano come raccolta, disomogenea anche tipograficamente, di estemporanei contributi frutto di stretta collaborazione tra soci ed Istituzione, spesso su preciso incarico e programmazione dell'Accademia.

 

Studi Zandonaiani

L'Accademia pubblica dal 2012 la collana di "Studi Zandonaiani", in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi "Riccardo Zandonai" di Rovereto.

Il miele e le spine (Melenis - un'opera ritrovata di Riccardo Zandonai, a cura di Diego Cescotti) inaugura la nuova collana.

Grazie anche al patrimonio conservato nella Biblioteca Civica "G. Tartarotti" di Rovereto, da tempo singoli studiosi hanno avviato percorsi di ricerca sulla figura e l'opera dell'artista trentino; a questo lavoro il Centro Studi, costituito nel 2010, intende dare prosecuzione più strutturata in accordo con l'attuale tendenza a riscoprire e valorizzare i repertori musicali italiani della prima metà del Novecento, di cui Zandonai è stato uno dei protagonisti indiscussi prima di cadere in un oblio pressoché completo nel secondo dopoguerra.