Fumetto, cinema, televisione, teatro

a cura di Mario Allegri e Claudio Gallo
Delmiglio Editore, Verona 2014

Con la pubblicazione degli atti del seminario svoltosi a Rovereto nell'ottobre del 2010 si conclude un ciclo dedicato al linguaggio del fumetto: nello specifico, nella parola, 2006; al segno, 2008; alle relazioni con gli altri linguaggi, cinema, teatro, televisione, 2010.

La letteratura disegnata ha sempre dialogato con le altre forme di comunicazione. Fin dalle origini, con la pittura e l'illustrazione dalle quali provenivano i primi talentuosi disegnatori. Sergio Tofano, Antonio Rubino, Attilio Mussino...furono inizialmente soltanto illustratori, ma in seguito diventarono geniali creatori di personaggi di carta, amati dai giovani lettori italiani per quasi tutto il Novecento. Essi lasciarono un'eredità che nulla ha da invidiare alle scuole statunitense, francese o inglese.

Negli Stati Uniti l'intesa tra cinema e fumetto, contrariamente a quel che molti credono, fu immediata. I personaggi dei cartoni animati erano creati prima sulle strisce o nei tabloid domenicali o prestati poi alla pellicola di celluloide. Non possiamo ignorare in Italia il grande contributo di Yambo (pupazzetista, illustratore, scrittore, cineasta...), la fabbrica italiana Disney e in particolare, quell'autentico genio, purtroppo trascurato, di Franco Bioletto, il quale contribuì ad uno dei migliori cartoons realizzati nel nostro paese: La rosa di Bagdad del 1949.

Meno considerato risulta invece il rapporto con il teatro, in realtà per nulla marginale (basti pensare al Signor Bonaventura), che non a caso trova felici contaminazioni anche oggidì: alla televisione, alla radio (apprezzatissime sono state le versioni radiofoniche dei popolarissimi Tex e Diabolikl) , in pubblicità, in musica...

Limiti di risorse e di tempo hanno condizionato in parte la nostra ricerca, nella quale verranno, certamente riscontrate omissioni, dimenticanze e trascuratezze, Non può essere diversamente, peraltro, data la vastità della materia da noi affrontata, e l'impossibilità di penetrare tutti i legami del fumetto con quello che si chiama il mondo altro del meraviglioso.

Infine, intrigante e suscettibile di nuovi straordinari sviluppi, appare certamente il fumetto digitale, che sta via via sempre più affermandosi nei nuovi strumenti di comunicazione contemporanea.

Questo ci ricorda che il fumetto è un prodotto della rivoluzione industriale e culturale di fine Ottocento. Non un'opera d'arte unica ed esclusiva, ma qualcosa di riproducibile e, per questa ragione, oggi come allora, di facile diffusione, in rete, su tablet, cellulari...L'interesse dimostrato dai “fumettari” per le nuove tecnologie e la loro diffusa utilizzazione hanno sortito un effetto positivo, e reso più agile il rapporto tra letteratura disegnata e comunicazione visiva (cinema, televisione...). Tuttavia, si tratta di qualcosa di più ampio delle cui potenzialità non si è ancora pienamente consapevoli. L'avvento del graphic novel, la sua indubbia affermazione nel mondo editoriale che dicono che il fumetto con grande anticipo , e in certi casi con maggiore efficacia, ha saputo conoscere e interpretare la società contemporanea: Persepolisdi di Marjane Satrapi, sulla condizione femminile in Iran; Maus di Art Spiegelman, la memoria della Shoa nel conflitto generazionale; Contratto con Dio di Will Eisner, vicende autobiografiche ambientate nel Bronx ovvero l'ambiente nella formazione umana...Non è un caso che la maschera di Anonymous disegnata da David Lloyd per il protagonista di “V” for Vendetta, in lotta contro un potere assoluto e autoritario in Gran Bretagna, sia diventata il simbolo del diritto alla ribellione alla società globale dei movimenti di contestazione del nuovo Millennio.

Dunque, il fumetto ormai definitivamente uscito dalla sua infanzia e dalla soggezione letteraria usa con grande consapevolezza, e come pochi altri mezzi sanno fare, le parole e i segni per misurarsi con la vita e la storia.

 

Il fumetto nell'era digitale - Mario Allegri e Claudio Gallo
pag. 7


I Sessione - Il fumetto e il cinema delle origini

Al di là del fumetto. I personaggi a fumetti al di fuori della carta stampata dal 1865 agli anni Venti, Alfredo Castelli
pag. 11

Bonaventura. L'eccezionalità di un uomo normale, Davide Barzi
pag. 21

I fumetti di Angelo Bioletto, Luca Boschi
pag. 27

II Sessione - Prove italiane di cartone e televisione

Diabolik. Oltre il fumetto, Matteo Tonon
pag. 41

Note su Diabolik e il cinema, Mario Gomboli
pag. 53

Dylan Dog Horror Fest, Stefano Marzorati
pag. 57

Fumetto e cinema d'animazione: parenti o serpenti?, Loris Cantarelli e Paolo Guiducci
pag. 61

III Sessione - Nuovi linguaggi tra mito e scienza

Cinema o fumetto: l'adattamento del linguaggio al medium. Può un film essere un fumetto e viceversa?, Antonio Serra
pag. 73

Moore, Miller e Millar: tre storie fra il fumetto e Hollywood, Adriano Barone
pag. 85

Dietro la maschera del Cavaliere Oscuro. Modelli culturali a confronto tra il Batman di Christopher Nolan e quello di Frank Miller, Antonio Santangelo
pag. 93

Fumetto e informatica. I vent'anni digitali che hanno cambiato la nona arte, Andrea Artusi
pag. 105

Schede autoritari
pag. 113